sabato 16 febbraio 2008

La ripresa si ottiene spingendo i consumi! Siamo sicuri?

Questa è un'altra teoria che mi lascia un po dubbioso e nella quale io credo molto poco. Non c'e'dubbio che un aumento di consumi fa crescere il PIL (se è per questo allora anche un aumento dei prezzi, ahimè...).

Però è questa la crescita più sana per il Paese e quella che ci garantisce un futuro?

Ancora una volta devo ammettere di non essere un'economista, ma mi spiego:
Alle elementari il maestro ci spiegava che l'Italia è una paese condannato ad una economia di "trasformazione", ovvero non avendo materie prime (minerali, gas petrolio) doveva necessariamente pagare per importarne, aggiungere valore ed esportare prodotti (o servizi). E' chiaro che l'economia funziona se i soldi che entrano (esportazioni) superano quelli che escono (importazioni), altrimenti non credo che si possa sostenere in eterno un flusso di soldi in uscita (bilancia dei pagamenti in negativo).

Ora siamo sicuri che recarci alla catena di supermercati francesi (o tedeschi) di turno a comperare merci cinesi (o auto tedesche) sia il miglior aiuto al rilancio del nostro Paese?

Che questo lo sostenga la Confcommercio non mi meraviglia (almeno il commerciante ci guadagna), pero' io preferisco vedere le nostre esportazioni che crescono (quando crescono).

Se le esportazioni crescono bene e calano i consumi, a me personalmente la cosa non preoccupa un gran che ( e poi insomma... in casa abbiamo di tutto, davvero dobbiamo continuare a consumare con ritmi frenetici?).

Non solo, ma quando l'industria italiana esporta (prodotti e servizi) vuol dire che è sana e capace di generare valore aggiunto (ricerca, innovazione).

Invece spesso si assiste al contrario, ovvero società che riescono semplicemente a vendere prodotti esteri (ad esempio alcuni farmaci) a prezzo doppio o triplo in Italia. Certo questo va ad aumetare il valore dei consumi, ma è questo lo sviluppo che serve al Paese? Quale valore aggiunto producono costoro (per non parlare di qunato paga il consumatore)?

Se ora poniamo la questione in termini di Politica Economica, cosa è meglio che un governo incentivi con i sempre più pochi soldi a disposizione per politiche di sviluppo?

  1. I consumi qualsiasi essi siano con interventi a pioggia (andate e spendete)?
  2. O premiare ed incentivare la creazione di valore aggiunto (chi innova, chi ricerca, chi assume)?

Per me la risposta è ovvia!

Poi però entra in ballo un altro fattore: Il consenso! Noi Italiani preferiamo qualche contentino (pochi, maledetti e subito) e chi ci conosce e vuole il nostro voto lo sa. Infatti interventi tipo quello sul Cuneo Fiscale non creano consenso.

Certo che le parole del mio maestro delle elementari a me sembrano tuttora molto più sagge dei tanti "pseudo" economisti che vediamo frequentare i salotti televisivi!!

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