Cosa farebbe fare un grosso passo avanti all'Italia piu' del riconoscere che siamo tutto meno che "il centro del mondo", in declino continuo da 30 anni e ritornare a discutere di sviluppo e strategie industriali mettendo da parte finalmente i soliti massimalismi? Nulla!
Eppure sembra difficile. Sambra che non se ne possa fare a meno. Dalla Sinistra massimalista di antica memoria, alle ricette del Berlusconismo, al Federalismo panacea di tutti i mali ai piu' recenti OscarGianninismi.
Nulla di personale, ma prediamo appunto Giannino, un giornalista che quanto meno prova ad entrare nel merito e nel dettaglio tecnico dei temi che tratta, caso ormai raro fra tanti suoi colleghi. Sacrosanta è anche la sua battaglia contro gli sprechi ed i disservizi di uno Stato ingordo. Lo ascolto spesso e con interesse su Radio24, ma proprio non gli posso perdonare due cose.
La prima. Se gli si puo' dare atto di aver nettamente e pubblicamente condannato il pessimo governo Berlusconi, dicendosi deluso dell'inattuata "riforma liberale", viene inevitabilmente da chiedersi: Di cosa e' deluso?
Non era chiaro dall'inizio? Che titoli aveva, infatti, il Cavaliere per avergli concesso la patente di "liberale"?
Non dovrebbe essere proprio chi sufficientemente preparato ed avveduto a non doversi accontentare degli slogan?
Questi nostri (ahinoi) "liberali all'amatriciana" hanno la grossa responsabilita' di aver avallato politiche che di liberale avevan poco, uccidendo ogni residua possibilita' di convertire il Paese al liberismo.
Dove risulta che nei "paesi liberali" del pianeta non si tassano le successioni o le proprietà' immobiliari?
Non era forse meglio (e piu' istruttivo) partire dalle tasse su lavoro ed imprese (a beneficio del PIL), quelle si DAVVERO molto piu' alte che altrove?
E dove sta scritto che i "paesi liberali" tollerino l'evasione fiscale e non controllino i contribuenti?
I politici che sostenevano tutto ciò, si sa, più' che mirare alla Rivoluzione Liberale, miravano al consenso!
Ma invece a cosa miravano Giannino ed il resto dell'intellighenzia liberale, che in quanto tale aveva il DOVERE di negare facili patenti? Beh, magari non Giannino, ma alcuni ci han costruito su una bella carriera, indirizzando poi i loro lettori (o ascoltatori) in pasto al prossimo ciarlatano che ne chiederà' il voto in cambio di un regalino ("vi tolgo l'IMU").
La Seconda riguarda i soliti massimalismi "liberisti, privatisti"...quando ce ne liberiamo? Il prima possibile, spero!
Come tutti i massimalismi fan solo danni. La piantiamo di ragionare per slogan?
I poveri ingenui elettori leghisti del nord ci han messo 20 anni per scoprire che la parola "Federalismo" non risolve nulla, soprattutto se vuol dire sostituire Roma Ladrona con "Milan làder".
Prendiamo per esempio la Germania. Questa non e' quella solida e florida potenza economica perché' ha sposato un qualche credo liberista assoluto.
Certo ha fatto riforme, ridotto la spesa e tasse su lavoro ed imprese. I sindacati han condiviso gli sforzi nei momenti di crisi, ma hanno ottenuto cogestione ed altro (se prendiamo il settore dell'auto, nonostante le tante produzioni all'estero, in numero di auto prodotte in Germania non e' mai diminuito, anzi).
Ha persino privatizzato meno di noi e alcune aziende con partecipazione pubblica sono leader mondiali nel loro settore (da DB a Deutsche Post/DHL a Deutsche Telekom, etc...).
Il segreto sta nella buona gestione (tanto pubblica quanto privata), legalita', trasparenza, basso tasso di corruzione, istruzione e giusta dose di liberismo combinato anche a programmazione economica, quella che magari molti dei nostri "liberali all'amatriciana" bollerebbero come "dirigismo", col solito stolto quanto presuntuoso sdegno . Mentre si tratta di un "sano dirigismo" che contraddistingue alcune delle economie di maggior successo oggi.
Da noi invece, dove regnano cattiva gestione e corruzione, non funziona ne' il pubblico ne' il privato, ne' il federale,
ne' il centrale, ne' il liberalizzato ne' il monopolio statale! I massimalismi, quelli si, funzionano sempre, ahinoi!
La ricetta che invece dovrebbe ispirarci è un Sacro Rispetto per i Soldi del Contribuente che ovviamente nei Paesi avanzati si coniuga tanto nella lotta allo Stato sprecone e ingordo quanto alla corruzione (dura) e all'evasione fiscale (inflessibile) quanto ai fannulloni e al debito pubblico.
PS: Scritto su un gigante Airbus A380 (della Lufthansa, purtroppo) in viaggio uno dei miei viaggi ormai semestrali verso il Giappone e poi la Cina.